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ALM Benchmarking Centre

L’ALM Benchmarking Centre è il Centro di competenze e benchmarking nell’Advanced Additive Manufacturing per l’Industria Spaziale di Fondazione E. Amaldi.

L’industria spaziale italiana detiene il massimo rapporto tra spese per ricerche e valore della produzione. Secondo un rapporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) esso vale l’11%, a fronte del 5,1% nell’high-tech, e del 0,9% nel manufacturing. Ciononostante l’introduzione di questa nuova tecnologia in questo ambito procede, almeno finora, molto lentamente. Il successo dei lanci e delle missioni in generale è stato l’obiettivo primario al quale concedere ampie ridondanze a partire dai costi.

Tale filosofia, negli anni passati, è valsa sia per i palloni stratosferici che per le più impegnative missioni interplanetarie. Questo paradigma sta però cambiando velocemente in particolar modo per l’uso commerciale della tecnologia spaziale e per la discesa in campo di operatori nuovi e privati.

L’industria europea e in particolare italiana non possono che adeguarsi. Secondo una ricerca di vari istituti universitari e dell’ASI, in Italia si contano 56 unitĂ  produttive, delle quali circa la metĂ  industrie spaziali pure. Impegnate nella costruzione di satelliti, vari veicoli e robot spaziali, lanciatori, stazioni di controllo a terra, servizi per le telecomunicazioni e il monitoraggio meteorologico, dell’ambiente, delle emergenze umanitarie e della sicurezza e difesa. A esse si aggiungono una miriade di PMI che a vario titolo e missione per missione sono coinvolte direttamente o come terzisti in questo innovativo campo industriale.

In special modo per queste ultime, ma non solo, investire in nuove tecnologie di produzione, e in particolare quella di AM che è capital intensive, prima di valutare il beneficio possibile, è arduo. In Italia sono presenti vari provider disponibili a eseguire in conto lavorazione componenti realizzati per stampa.

Ma la valutazione della sua effettiva convenienza non può passare se non per una vera conoscenza della tecnologia, derivante dal suo utilizzo in prima persona, e dalla sua applicazione al particolare componente che si vuole realizzare. A tale scopo si vuole far nascere un centro di competenza e benchmarking aperto.

In esso sono messe a disposizione sia le macchine che un serie di competenze che vanno dalla scienza dei materiali alla riprogettazione dei componenti che sfrutti i tutti vantaggi possibili della stampa 3D.

Organizzazione e scopi del centro di competenze e benchmarking della Fondazione E. Amaldi

Il centro di manifattura additiva per lo spazio del KetLab vuole essere un importante punto di riferimento in Europa nel campo del 3D printing di componenti spaziali.

E’ una collaborazione tra la Fondazione E. Amaldi e realtà sia aziendali che universitarie a livello nazionale e internazionale. Il centro offre eccellenze per tutti gli aspetti della progettazione, della produzione e del testing del componente, fino a determinarne la qualifica secondo gli standard europei vigenti. Grazie alle competenze e alle strutture messe a disposizione dai partecipanti specializzati in produzione e caratterizzazione dei materiali, ad un importante parco macchine e alle conoscenze all’avanguardia di progettazione sia in contesti industriali che universitari, si può garantire un livello di eccellenza in termini di qualità e affidabilità di produzione, a servizio di qualsiasi soggetto interessato.

Nel Centro, inoltre, si possono realizzare studi volti al miglioramento dell’attuale stato dell’arte tecnologico mirati al design ed al reverse engineering, all’ottimizzazione dei processi produttivi delle materie prime, delle prestazioni delle stesse e caratterizzazione chimica e strutturale dei prodotti, tracciando una relazione con l’iter di processo effettuato. La strategia del Centro di Competenze e Benchmarking della Fondazione E. Amaldi si basa sulla messa a disposizione degli utenti, della conoscenza della nuova tecnologia ottenibile con l’impiego diretto della strumentazione e delle stampanti, dei processi di produzione e dei materiali utilizzabili e da utilizzare. I tecnici/ricercatori delle società ospiti possono sottoporre le problematiche da affrontare e condividere con i ricercatori associati al centro, il piano di produzione o di ricerca e sviluppo.

Gli utenti del Centro di Benchmarking potranno:

 

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Approfondire la conoscenza con una nuova metodologia di produzione industriale valutandone i vantaggi e i rischi connessi ad un investimento in essa;

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Ingegnerizzare componenti esistenti per ottenere vantaggi in termini di prestazioni e/o costi;

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Valutare e sviluppare materiali specifici alle particolari esigenze e processabili in AM;

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Realizzare prototipi da sottoporre a procedure di test;

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Produrre un numero limitato di pezzi/componenti, con la possibilità di realizzarli in maniera rapida ed economica tramite produzione AM, anziché investire da subito in una linea di produzione.

Il Centro di Competenza e Benchmarking per le tecnologie AM per lo Spazio si avvarrĂ  di un network di Imprese, di Enti Pubblici di Ricerca e di Dipartimenti Universitari per fornire il massimo supporto tecnologico e scientifico ai soggetti interessati.

Per coordinare le attività del Network verrà costituito un comitato di esperti di cui faranno parte le eccellenze italiane ed europee provenienti dagli Atenei e dagli Enti di Ricerca. Questo comitato tecnico-scientifico sarà di supporto alle attività di R&D proposte dalle aziende ed eventualmente proporre esso stesso percorsi di innovazione tecnologica sui temi d’additive manufacturing: Polveri, Processi, Apparati di produzione.

 

Programma a medio e breve termine

Il programma a breve e medio termine è strutturato su due diversi rami di attività: la “Ricerca e Sviluppo” e l’attività più propriamente di “Benchmarking” basata su analisi di fattibilità, prototipazione e test.

ALM 2
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AttivitĂ  di testing e benchmarking

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